Xiaomi lancia il nuovo logo dopo la prima trimestrale del 2021: ecco di cosa sta parlando tutto il web!
In questi giorni, a margine della prima trimestrale di Xiaomi, la società cinese che opera nel settore della telefonia, ha presentato il rebrand del logo, suscitando non poche polemiche nel panorama internazionale della grafica e del branding.
Quello che ha stupito la maggior parte delle persone che ha commentato negativamente questa soluzione è stato il cache che è stato conferito all’ideatore del nuovo logo, designer Kenya Hara: oper la maggior parte dei clienti spendere 300.00$ per questo tipo di rebrand ha rappresentato una vera e propria pazzia, definendo il CEO di XIAOMI confuso sino a “scammed”, cioè truffato dal designer giapponese di fama internazionale.
Ad aggravare la posizione del professionista del branding, almeno all’occhio meno esperto e professionale, è stata la spiegazione dei tempi necessari dello sviluppo di questo rebrand: tre anni assoluti sono stati necessari per ridefinire le forme, che poi si parla solo di forme esterne, per il nuovo logo di Xiaomi.
In realtà, quello che sembra ovvio e scontato all’occhio dei più, dietro nasconde delle scelte ben definite e studiate, a sostengo della teoria di Hara che ha ridisegnato non solo il logo di Xiaomi, ma proprio l’anima della società, conferendogli nell’immagine comunicativa una nuova dimensione.
Hara definisce una nuova forma geometrica nel nuovo logo di Xiaomi
Lo studio di queste forme è stato tanto ricercato e rivisto che, come proposto in questo video, Hara ha ridefinito addirittura una forma geometrica: la sagoma del logo non è un quadrato (square) ne un tondo (circle) ma assume la forma di uno “squircle”.
può sembrare veramente un’assurdità, ma questa definizione di nuova forma geometrica ha di fatto messo a tacere tutto il mondo dei dubbiosi, conferendo a Hara la forza di riuscire a creare addirittura una nuova dimensione geometrica, una nuova forma, consolidando cosi un progetto che in tre anni l’ha portato a presentarlo in questi giorni a tutta la clientela mondiale appassionata di telefonia mobile.
Ma quanto costa realizzare un logo
Il compenso previsto per la realizzazione di un logo dipende naturalmente dal tempo che ci si impiega per definire la nuova linea grafica e comunicativa dell’azienda che vuole un rebrand importante, o una identità ex novo.
Non tutti i professionisti di branding hanno però parcelle alte come Hara: la gestione dei clienti da parte dell’organizzazione del designer giapponese richiede tanta forza lavoro e quindi dei costi molto alti; inoltre, elemento da non sottovalutare, la creazione di un logo rappresenta il lavoro più difficile per un designer che in pochi elementi deve riuscire a far rientrare tantissimi concetti.
É qui che viene in ballo il famoso knowhow, ed ogni professionista può richiedere la cifra che pretende, proprio per supportare tutto lo studio che l’ha portato ad avere cosi tante capacità.
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